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AAT-IT-3. Aachener Aphasie Test                                                                                    

Walter Huber, Klaus Poeck, Dorothea Weniger, Klaus Willmes 

Edizione italiana di Claudio Luzzatti, Klaus Willmes e Ria De Bleser

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Sintesi

Finalità:
diagnosi delle afasie dovute a lesioni cerebrali acquisite
Formato:
prove di performance
Età:
adulti
Composizione:
6 livelli di osservazione per il linguaggio spontaneo, 16 prove per linguaggio orale e scritto, Test dei gettoni (10 item)
Somministrazione:
individuale; ca. 90'
Campione:

763 pazienti con una lesione emisferica cerebrale sinistra (di cui 674 afasici, 60 forme afasiche residue, 29

cerebrolesi sinistri non afasici) e 88 controlli
Pubblicazione:

aprile 2025

L’AAT-IT-3 è la terza edizione italiana dell’Aachener Aphasie Test (AAT), un metodo per la diagnosi delle afasie dovute a lesioni cerebrali acquisite sviluppato originariamente per la lingua tedesca e pubblicato per la prima volta in italiano nel 1991. Questa terza edizione italiana è stata aggiornata nelle norme, alcuni item sono stati sostituiti e il manuale (opera originale di C. Luzzatti, K. Willmes e R. De Bleser) è stato rivisto e ampliato.

STRUTTURA

Il test consente una valutazione affidabile del linguaggio spontaneo su sei livelli definiti neurolinguisticamente. Vengono esaminate le alterazioni linguistiche nella ripetizione, nella lettura e scrittura, nella denominazione e nella comprensione del linguaggio rispetto a diverse unità linguistiche. Un’altra componente è il Test dei gettoni, che fornisce ulteriori informazioni per distinguere dalle alterazioni non afasiche e per valutare la gravità dell’afasia. 

A COSA SERVE

L’AAT-IT-3 offre le seguenti possibilità diagnostiche: selezione dei pazienti afasici da una popolazione di pazienti con lesioni cerebrali senza afasia, differenziazione dei pazienti afasici nelle quattro sindromi standard dell’afasia (globale, di Wernicke, di Broca e amnestica), identificazione delle afasie non standard e dei disturbi linguistici specifici per modalità, identificazione delle afasie non classificabili, determinazione della gravità del disturbo afasico basata su un profilo di prestazione e descrizione del disturbo afasico su diversi livelli di elaborazione linguistica (fonologia, lessico, sintassi, semantica).