Il dibattito attuale sulla personalità
La personalità e le metodologie di indagine per studiarla, sono al centro di studi e dibattiti da oltre un secolo. Le prospettive e i modelli che hanno provato (e provano) a rilevarne i fondamenti sono molti e in continua evoluzione.
Chiaramente, va da sé che se si discute su come possa essere definita e misurata la personalità si discute anche di cosa siano e come si rilevino i disturbi di personalità. Uno dei dibatti attuali, anche a seguito della pubblicazione del DSM-5, è quello relativo al confronto fra modelli personologici categoriali e dimensionali. Il primo (categoriale considera le differenze individuali sulla base di presenza o assenza di determinate caratteristiche. Il modello classico del DSM per la rilevazione dei disturbi di personalità ne è un esempio: ci sono un certo numero di criteri che se soddisfatti, e quindi se presenti, indicano la presenza di un disturbo di personalità. Il criterio che definisce il disturbo di personalità, quindi, è la presenza/assenza di determinate caratteristiche.
Un altro modello è quello che si basa sui tratti; nel DSM-5 è riportato tra i modelli alternativi per i disturbi di personalità. Nel modello dimensionale, i tratti sono definiti come la tendenza a sentire, percepire, comportarsi e pensare in modi relativamente cosanti nel tempo e nelle situazioni in cui il tratto può manifestarsi. I tratti, quindi, si applicano a tutti gli individui in gradi diversi piuttosto che essere presenti o assenti. La dimensione psicopatologica, quindi, si manifesta quando un certo tratto si esprime in modo troppo marcato o troppo scarso; si pensi, ad esempio, all’ansia che, se eccessiva, può determinare sensazioni di panico e tensione che possono arrivare ad essere invalidanti e bloccanti nella vita della persona, ma che se troppo bassa può portare a non riconoscere i pericoli.
Sebbene il modello categoriale sia quello su cui si è basato, e in gran parte si basa, il DSM, le ricerche cliniche degli ultimi anni ne hanno messo in evidenza alcune criticità che riguardano l'uso di cut-off diagnostici arbitrari, la co-morbidità dei disturbi, la mancanza di chiare distinzioni con i disturbi di interesse psichiatrico, la natura eccessivamente ateorica dei criteri di classificazione, la relativa confusione fra tratti e comportamenti in questi criteri, il limitato supporto alla validità del modello generale e di alcune specifiche categorie diagnostiche, le scarse relazioni con i modelli di personalità comunemente utilizzati nella ricerca e nella pratica clinica. Per questo l’interesse sempre di più si sta spostando su modelli dimensionali.
Il Dimensional Assessment of Personality Pathology - Basic Questionnaire (DAPP-BQ) fa riferimento al modello dimensionale. È stato sviluppato basandosi su ricerche che dimostrano quanto la struttura dei tratti dei disturbi di personalità non differisca tra campioni clinici e non-clinici e che non esistono prove sostanziali che distinguono personalità cliniche e non cliniche sulla base della presenza/assenza di tratti. Il DAPP-BQ valuta numerose caratteristiche affettive, cognitive e interpersonali, che hanno importanti implicazioni nella vita e nel benessere personale. Le dimensioni dei disturbi di personalità valutate dallo strumento si basano su fondamenti clinici, empirici e statistici molto solidi.
Il webinar gratuito si rivolge a professionisti della salute mentale che vogliono conoscere più da vicino il potenziale applicativo del DAPP-BQ.
Rispetto ad altri strumenti multidimensionali per la valutazione psicologica, il DAPP-BQ presenta numerosi punti di forza tra cui:
- È stato sviluppato con l’obiettivo di rispondere all’esigenza clinica. il DAPP-BQ si basa su un’analisi della letteratura scientifica internazionale molto approfondita relativamente ai costrutti chiave applicati in clinica; a ciò si aggiunge una valutazione e operazionalizzazione di tali costrutti (che poi ha portato alla generazione degli item) da parte di un nutrito gruppo di psichiatri esperti. A ciò si aggiungono interviste condotte a pazienti clinici.
- È basato su un modello dimensionale. Il DAPP-BQ si basa su un modello di personalità attuale e costituisce una cornice di riferimento teorica completa ed esaustiva, compatibile con le attuali concettualizzazioni cliniche.
- È pensato per mettere in luce le caratteristiche specifiche della patologia di personalità, piuttosto che sulle diagnosi generali. Poiché il DAPP-BQ deriva da costrutti clinici, le scale sono descritte in base a costrutti utilizzati dai clinici nella pratica quotidiana. Questo significa che lo strumento mette a disposizione valutazioni e interpretazioni che possono essere direttamente tradotte in pratica all'interno degli interventi clinici.