Autorizzazione a fotocopiare
La FIT-R è distribuita in forma di volume con in appendice i moduli di somministrazione (rating scale e interviste) e di scoring. L’Editore dà autorizzazione alla fotocopia dei moduli a chi acquista il test, esclusivamente per uso professionale.
L’intervista è divisa in tre sezioni parallele, ognuna comprendente un set di item riguardo a specifiche abilità. Ogni item comprende una definizione e una lista di domande; le risposte dovrebbero fornire le informazioni necessarie per la valutazione di ogni item. Le tre sezioni sono:
- comprendere la natura e gli obiettivi del procedimento: conoscenza consapevole della procedura penale (6 item: capacità dell’imputato di capire l’arresto, natura e gravità della denuncia, ruoli chiave dei partecipanti al processo, il processo legale, possibili richieste e procedure della Corte);
- comprendere le possibili conseguenze del procedimento: valutazione del proprio personale coinvolgimento e dell’importanza del processo (3 item: capacità di capire la gamma e la natura delle possibili pene, possibili strategie legali di difesa e possibili sviluppi del caso);
- comunicare con il proprio legale: abilità di partecipare alla propria difesa (7 item: capacità di comunicare i fatti al proprio avvocato, di rapportarsi a esso, di pianificare una strategia legale, di impegnarsi nella propria difesa, di comprendere il ruolo dei testimoni dell’accusa, di testimoniare in maniera rilevante e di essere in grado di tenere un comportamento appropriato in tribunale).
La scala di valutazione
Dopo che il materiale nelle tre sezioni è stato raccolto, il professionista valuta il grado di menomazione in ciascuna delle tre sezioni attraverso una scala a tre punti per misurare il livello di compromissione per ogni item e determina la competenza di stare in giudizio dell’imputato.
Il giudizio finale
Una volta che il professionista ha completato l’intervista, può esprimere il giudizio finale riguardo alla competenza a stare in giudizio dell’imputato utilizzando l’apposito modulo di decodifica. Il primo passo è decidere se il soggetto abbia o no un disturbo mentale che interferisca con la performance dell’imputato sulle abilità psicolegali richieste. Il secondo è considerare ognuna delle tre abilità psicolegali richieste all’imputato. Il terzo è esaminare le informazioni a disposizione (presenza di un disturbo mentale e performance in ognuna delle tre abilità richieste) e giungere così al giudizio finale riguardo alla competenza. Ci sono quattro possibili esiti:
- l’imputato ha un disturbo mentale, ma nessuna menomazione in ognuna delle tre abilità richieste: è competente a stare in giudizio;
- l’imputato ha un disturbo mentale e una menomazione in una o più delle tre abilità richieste: competenza dubbia;
- l’imputato non ha un disturbo mentale e nessuna menomazione in ognuna delle tre abilità: è competente a stare in giudizio;
- l’imputato non ha un disturbo mentale ma ha una menomazione in una o più delle tre abilità richieste: è capace di stare in giudizio.