Introduzione
Secondo la ricerca più recente, lavoratori emotivamente competenti nel contesto lavorativo dispongano di maggiori risorse per affrontare situazioni di criticità: “individui intelligenti rendono le organizzazioni intelligenti, ma anche le organizzazioni intelligenti rendono gli individui intelligenti” (Giorgi, 2010); questa affermazione sottolinea un circolo virtuoso che è possibile creare all’interno di qualsiasi organizzazione. L’inserimento di individui emotivamente competenti può avvenire attraverso una rilevazione delle abilità emotive in fase di selezione del personale, mentre, per gli individui già presenti all’interno di un contesto organizzativo, attraverso un assessment delle competenze presenti, è possibile progettare interventi formativi che ne favoriscano lo sviluppo. L’ESWI permette la valutazione e la valorizzazione delle competenze emotive e organizzative, ponendosi, quindi, come strumento di una strategia importante per l’azienda.
L’ESWI offre una visione del costrutto di intelligenza emotiva limitatamente all’ambito organizzativo. Il test fornisce una stima precisa e affidabile, coerente con gli scopi della misurazione e con la caratteristica dello strumento di essere somministrabile in 15 minuti. Quindi, l’ESWI può essere efficacemente utilizzato sia in fase di screening dei candidati sia per una fase successiva dell’assessment, nella quale si approfondiscono le competenze della persona. In entrambi i casi, l’ambito di applicazione principale resta quello di assessment all’interno del contesto delle Risorse Umane in tutte le sue sfaccettature, come ad esempio la selezione e le valutazioni del personale.
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L’ESWI è un questionario self-report, composto da 92 item, che misurano otto fattori. Sette scale misurano altrettante competenze emotive, mentre l’ottava misura la percezione del carico emotivo che la propria professione richiede:
- Emotional Self Awareness (ESA): rileva l’abilità di percepire e comprendere le proprie emozioni e la capacità di identificare e comprendere l’impatto che i propri sentimenti e le proprie emozioni hanno su pensieri, decisioni, comportamento e prestazioni lavorative.
- Emotional Expression (EE): misura la capacità di esprimere efficacemente le proprie emozioni, importante al fine di far comprendere se stessi ai propri colleghi, così da favorire una percezione autentica, e quindi un senso di fiducia, da parte dei colleghi.
- Awareness of Others’ Emotions (AOE): misura la capacità di percepire e comprendere le emozioni degli altri, fondamentale al fine di regolare il proprio sentito e agito in funzione di queste e favorisce l’efficacia delle relazioni inter-personali.
- Emotional Reasoning (ER): rileva la capacità di utilizzare più informazioni emotive nel processo decisionale, competenza che favorisce un maggiore buy-in da parte degli altri nel processo di presa di decisione.
- Emotional Self Management (ESM): misura la capacità di gestire efficacemente le proprie emozioni, competenza che determina una maggiore soddisfazione per il lavoro, una migliore abilità di fronteggiare le elevate richieste lavorative, una maggiore efficacia interpersonale e migliori prestazioni.
- Emotional Management of Others (EMO): rileva la capacità d’influenzare gli stati d’animo e le emozioni altrui, competenza che incrementa la produttività e migliora le prestazioni dei colleghi, crea un ambiente di lavoro positivo e soddisfacente per gli altri.
- Emotional Self Control (ESC): rileva la competenza di controllo delle emozioni forti al fine di garantire il proprio benessere emotivo.
- Emotional Demand (ED): non misura una specifica competenza emotiva, ma rileva la percezione che la persona ha del proprio lavoro, in particolare quanto esso sia soggetto ad emozioni.
La necessità di tenere sotto controllo la presenza di distorsioni sistematiche nelle risposte offerte dai soggetti agli item che misurano le competenze emotive ha portato allo sviluppo di due scale di controllo: Impression Management e Incoerenza.