Profilo facebook Vai al nostro profilo linkedin Vai al nostro canale YouTube Vai al nostro profilo Instagram
logo-sito-qi.jpg

Attenzione esecutiva, memoria e autoregolazione. Una riflessione neuroscientifica su funzionamento, assessment, (ri)abilitazione

Francesco Benso

Copertina di Attenzione esecutiva, memoria e autoregolazione. Una riflessione neuroscientifica su funzionamento, assessment, (ri)abilitazione
acquista
–5%

Sintesi

Caratteristiche: 170x240mm, xii + 244 pp., brossura
Data di pubblicazione: agosto 2018
Copertina

Frutto di decenni di ricerche, questo libro originale integra le acquisizioni più recenti delle neuroscienze cognitive con il vissuto di pratiche meditative orientali e di arti marziali giapponesi. Passando criticamente in rassegna un’amplissima letteratura scientifica, l’autore offre una prospettiva intellettuale, clinica e (ri)abilitativa dei sistemi esecutivo-attentivi, rigorosa sia dal versante teorico che da quello sperimentale, non soffocata da riduzionismi e localizzazionismi, ma in grado di contribuire alla comprensione delle nostre più intime capacità e di proporre interventi clinici efficaci.

Seguendo il percorso proposto, nel quale inserti di approfondimento integrano la lettura dei singoli capitoli, si capirà che non c’è niente di semplice e di lineare nello studio e nella misura delle funzioni esecutive. Lungi questa dall’essere una criticità, è il dato reale di partenza, spesso anche entusiasmante, per chi vuole affrontare e comprendere processi cerebrali che non ammettono semplificazioni. Lo sforzo permetterà di arrivare a decifrare i modelli mentali di funzionamento e pertanto di riuscire, in un certo modo, a misurare e a stimolare con maggior efficacia.

Nascondi [ - ]

Informazioni tecniche

Indice

Prefazione 

Prologo 

Introduzione  

1. Discrepanze, stratificazione della conoscenza e giudizi collettivi fuorvianti

1.1. Considerazioni cautelative e primi suggerimenti per i clinici
1.2. Le criticità degli strumenti di misura e l’interpretazione superficiale dei dati 
1.3. Affrontiamo brevemente la criticità del concetto di “discrepanza” e di QI 
1.4. Prime brevi considerazioni sul concetto di “modulo”: il modello di Fodor reinterpretato

Inserto #1. Modelli che cercano spiegazioni e rimedi attraverso l’integrazione di conoscenze Oriente/Occidente. Modi diversi di esprimere l’empatia

1.5. Inquadramento delle disabilità centrali e proposte di intervento 
1.6. Il profilo del testista: critica di Shallice alla psicologia “ultracognitiva” 
1.7. Paradossi e comportamenti contraddittori: Heisenberg, Gödel, Tarski. La necessità di stratificare la conoscenza 
1.8. Organizzare i dati clinici in base alle teorie e alle architetture funzionali
1.9. I giudizi collettivi fuorvianti la “razionalità limitata” di Herbert Simon 

2. Logica, incertezza funzionale e abduzione, moduli, neuroimmagini

2.1. Introduzione 

Inserto #2. Un po’ di regole di logica proposizionale per sostenere le diverse argomentazioni critiche 

2.2. L’applicazione della logica alle fallacie cliniche e sperimentali 

Inserto #3. Le tre fasi del ciclo inferenziale: deduzione, induzione, abduzione 

2.3. Un’importante riflessione di Denckla (1996) stigmatizza le confusioni tra i livelli che sorgono in neuropsicologia 

Inserto #4. Ancora errori metodologici, errori epistemici e ipotesi nulla 
Inserto #5. Logica e neuropsicologia. Due tipi di diagnosi e la possibilità inconsapevole di affermare il falso nelle relazioni

2.4. La trasformazione del concetto di modulo in neuropsicologia. Modularità forte e massiva, automaticità, doppie dissociazioni, cronometria mentale e neuroimaging 
2.5. Breve excursus storico: dalla “modificabilità separabile” alle doppie dissociazioni
2.6. Modularità massiva, gradienti di modularità, embodied cognition 
2.7. Le leggi della penetrabilità modulare 
2.8. Conseguenze teorico-cliniche 
2.9. O è automatico o è controllato: tertium non datur? 
2.10. Le ricadute dirette nell’ambito clinico 
2.11. Cronometria mentale e metodo sottrattivo anche applicato alle neuroimmagini 
2.12. Conclusioni 


3. Alla scoperta delle funzioni esecutive 

3.1. Cenni storici 
3.2. Attivazioni e “risorse” 
3.3. Funzioni esecutive cool e hot e autoregolazione 
3.4. Prime considerazioni sugli errori di metodo dovuti alla consuetudine che non permette di affrancarsi dai giudizi collettivi (la “razionalità limitata”) 
3.5. Equazioni fattoriali, costrutti, variabili latenti, comunalità, una spiegazione esemplificatrice 
3.6. Il principio di indeterminazione è anche applicabile alle funzioni esecutive

Inserto #6. La fallacia dell’eccesso di analogia: il test non è la funzione 

3.7. Breve storia delle criticità che emergono dai modelli che rappresentano le funzioni esecutive 

Inserto #7. Il problema dell’“impurità” dei test
Inserto #8. È così difficile accettare unitarietà e separabilità tra i costrutti? 
Inserto #9. Osservazioni sull’intervento dell’attenzione sostenuta sia nei test che misurano i processi centrali, sia nelle prove che misurano i sistemi modulari 

3.8. L’utilizzo del termine “inhibition” 

Inserto #10. Due storielle per raccontare l’incongruenza dell’inibizione attiva 

3.9. L’incertezza funzionale nei test è riportata chiaramente in letteratura 

Inserto #11. La tredicesima pecora 

3.10. Sintesi sull’inquadramento delle funzioni esecutive

4. Memoria di lavoro: modelli in evoluzione, trattamenti e circuiti neuronali 

4.1. Memoria di lavoro, molti modelli un solo nome: una delle funzioni esecutive o l’Executive Attention multicomponenziale? 
4.2. La memoria di lavoro secondo Pascual-Leone

Inserto #12. Alcune osservazioni collegano i circuiti cerebrali con diversi tipi di memoria e di attenzione 

4.3. Il modello di memoria di lavoro di Cowan 
4.4. Il modello della WMC e dell’Executive Attention di Engle, Kane e Tuholski 
4.5. Prime riflessioni riassuntive su WMC ed Executive Attention
4.6. La funzionalità della WMC è migliorabile! 
4.7. Emerge l’importanza della WMC per gli apprendimenti e la possibilità di migliorarla con evidenti risultati sia di tipo cognitivo che strutturale-cerebrale 
Inserto #13. Riflessioni sui trattamenti e gli esperimenti sulla memoria successiva 
Inserto #14. Ancora riflessioni sui trattamenti e sulle applicazioni nella didattica 
4.8. Conclusioni riassuntive 
4.9. Correlati neuronali dei circuiti dell’attenzione esecutiva e della memoria di lavoro 
Inserto #15. Organizzazione della corteccia prefrontale classificata per dominio e per processi
5. Network attentivi e modelli cognitivi: ricadute sui trattamenti 
5.1. I circuiti dell’attenzione 
5.2. Una visione sommaria dei tipi di attenzione e di alcuni test utili per indagare 
Inserto #16. Come elicitare gli stati attentivi e trovare il core dei trattamenti 
5.3. L’intervento degli SN come switch tra automatico e controllato, guidato dalle aspettative, dalle emozioni e dalle motivazioni 
5.4. Un secondo modello d’interazione tra sistemi specifici e centrali
5.5. Conclusioni e compendio attraverso la lettura di Brown (2006): funzioni esecutive, ADHD, modelli e analisi critiche 
Inserto #17. Sintesi conclusiva in dieci punti
Bibliografia 
Appendici
i. Libere riflessioni 
ii. Riflessioni su Carl Gustav Jung e sull’incontro Oriente-Occidente 
iii. Lo stato di “flusso”, l’intuizione e la creatività hanno bisogno della “forma” per esprimersi 
iv. Applicazione dei modelli cognitivi al teatro di improvvisazione che deriva dalla commedia dell’arte 
v. Presentazione di alcuni lavori sperimentali 
vi. Breve “dodecalogo sui trattamenti”

Nascondi [ - ]
Prezzi
cod. 610022 Attenzione esecutiva, memoria e autoregolazione € 24,00 **
Sconto 5%
€ 22,80 **
* IVA compresa
** IVA assolta dall'editore
*** IVA compresa (aliq. diverse)

Prodotti correlati