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L'aggressività distruttiva nel mondo del lavoro

Andrea Castiello d'Antonio

Copertina MOBBING (150x228mm).jpg

Sintesi

Sottotitolo:
Il mobbing e le altre forme di violenza organizzativa
Caratteristiche tecniche:

150x228mm; brossura cucita; ca. 224 pp.

Pubblicazione:

novembre 2024

In che cosa questo libro si differenzia dagli altri sullo stesso tema?

Le maggiori differenze fanno riferimento ad almeno cinque aree.

La prima è rappresentata dal vertice dal quale si guarda al mobbing dato che in queste pagine il punto di vista applicato è quello clinico-organizzativo. Ciò significa non limitarsi a vedere nel mondo del lavoro una realtà esclusivamente razionale e popolata da soggetti maturi e adulti, prendendo in considerazione la possibilità che le organizzazioni possano essere malate, possano generare patologie e, così facendo, indurre sofferenze e difficoltà nei loro membri, ad ogni livello delle scale gerarchiche: le patologie organizzative sono state ampiamente studiate ed è tempo di inserire anche questo parametro negli studi sul mobbing e dintorni. Si tratta del medesimo vertice clinico-organizzativo a sfondo psicodinamico che ho applicato altrove.

Un terzo aspetto sta nell’inquadrare il mobbing e le altre forme di violenza psicologica sul luogo di lavoro nella dinamica dell’aggressività, del comportamento aggressivo, quindi all’interno del mondo emozionale che si sviluppa in ogni ambito organizzativo, anche se in forme implicite, non immediatamente visibili, coperte e inconsapevoli.

In tali ottiche sarebbe illusorio ritenere che le piramidi organizzative siano abitate sempre e solo da soggetti sani, mentalmente equilibrati e dediti esclusivamente al raggiungimento dello scopo dichiarato (o scopo primario dell’organizzazione): la sanità relativa della personalità organizzativa costituisce dunque il quarto vertice di osservazione.

Non possiamo dare per scontato che le dinamiche leadership-followership siano di per sé delle dinamiche sane e costruttive. Al contrario, nel quadro del mobbing e dei deragliamenti che avvengono nel mondo organizzativo ci devono interessare i temi della psicopatologia della leadership e del management e della leadership tossica. Questo è il quinto parametro che differenzia questo libro da tanti altri che trattano del mobbing soltanto dal punto di vista dell’individuo oppure solo da quello dell’organizzazione e, comunque, proponendo al lettore l’idea fantasiosa e irreale di una organizzazione-orologio fondamentalmente razionale.

Questo libro, quindi, costituisce un originale e, per molti versi, unico tentativo di inquadrare il mobbing nella psicopatologia organizzativa del management e della leadership, e dei comportamenti controproduttivi di capi e collaboratori, utilizzando il punto di vista clinico e psicodinamico (e non solo sociale, del lavoro e delle teorie dell’organizzazione), ponendo insieme la psicologia dei gruppi con la psicologia della personalità e prendendo in esame le maggiori distorsioni della leadership – ciò che oggi si indica con il concetto di toxic leadership – non meno delle disfunzioni della followership, in specie i sopracitati counterproductive work behaviors.

Indice

Introduzione

2. I vissuti organizzativi

2.1. Noi e il lavoro

2.2. L’organizzazione intorno e dentro di noi

2.3. Collaborazione e competizione

2.4. Personalità e comportamento: i vissuti organizzativi

2.5. Il conflitto e la sua patologia

2.6. L’aggressività

2.7. I Counterproductive Work Behaviors(CWB)

3. Lo studio del mobbing

3.1. Le discipline che si occupano di mobbing

3.2. Storia del concetto e terminologia

3.3. Una nuova classificazione di mobbing

3.4. Riflessioni critiche sulle definizioni di mobbing

4. La fenomenologia del mobbing

4.1. Attori e scenario

4.2. Il “ruolo” della vittima

4.3. La questione della consapevolezza

4.4. Il parametro del tempo

4.5. Le fasi del mobbing: le visioni classiche

4.6. Le fasi del mobbing: un diverso punto di vista

4.7. Costi e ripercussioni organizzative del mobbing

4.8. Le responsabilità della gerarchia organizzativa e degli executives

5. La diagnosi di mobbing

5.1. La diagnosi delle molteplici manifestazioni di mobbing

5.2. L’inquadramento del mobbing nei sistemi diagnostici

5.3. Cenni sull’impiego dei test per la valutazione psicologica

5.4. Le competenze richieste allo psicologo per intervenire sul mobbing

6. Gli stili di leadership distruttivi

6.1.1. Le nevrosi organizzative e i gruppi disfunzionali

6.2. La psicopatologia della leadership

6.3. Le molte fisionomie della leadership tossica

6.4. La leadership narcisistica

6.5. La leadership paranoica

6.6. La leadership demagogica

6.7. Il Management by Stress (MBS)

7. Le molteplici forme di violenza interpersonale

7.1. La subdola “arte” di mettere in difficoltà le persone

7.2. Aggressioni e violenze “per procura”

7.3. Harassment

7.4. Straining

7.5. Il thanatoforo

7.6. Psicopatia

7.7. La dark triad

7.8. Workaholism

7.9. Distress, whistleblowing, burnout

7.10. Su alcune dinamiche psicologiche inconsce nella vittima

8. Affrontare la violenza psicologica nel lavoro

8.1. Subire la violenza organizzativa: le conseguenze

8.2. La prevenzione della violenza organizzativa

8.3. Sviluppare consapevolezza della situazione globale

8.4. La consapevolezza dei propri processi psichici

8.5. Il controllo su di sé

8.6. Il controllo degli altri e sull’ambiente

8.7. La visione della situazione globale

8.8. Proteggersi e organizzare l’autodifesa

9. Il sostegno psicologico, le psicoterapie e la consulenza psicologico-organizzativa

9.1. La comunicazione nel contesto di lavoro

9.2. Rendersi conto della necessità di aiuto professionale

9.3. L’intervento psicologico-specialistico

9.4. La consulenza giuridica

9.5. È davvero mobbing?

10. Miti da sfatare

11. Parlano le vittime delle violenze sul lavoro

Conclusioni

Bibliografia

Indice analitico