L’HCR-20V3 è costituita da 20 item, ciascuno relativo a un fattore di rischio di violenza, che vengono valutati in relazione alla loro presenza e rilevanza, attribuendo una risposta sulla base delle informazioni raccolte relativamente al soggetto in osservazione, attraverso documentazione ufficiale, interviste e informazioni collaterali. I 20 item includono:
- 10 fattori H (Historical), relativi alla storia clinica del soggetto nel passato
- 5 fattori C (Clinical), relativi alla condizione clinica del soggetto nel presente
- 5 fattori R (Risk), relativi ai fattori di rischio futuro per la condizione del soggetto.
Alle risposte agli item relativi alla presenza della caratteristica indagata, categorialmente indicati come “no”, “probabile” e “sì”, vengono attribuiti rispettivamente i punteggi 0, 1 e 2. Allo stesso modo, alle risposte agli item relativi alla rilevanza della caratteristica indagata, categorialmente indicati come “bassa”, “media” e “alta”, vengono attribuiti rispettivamente i punteggi 0, 1 e 2. Le scale dell’HCR-20V3 possono dunque essere considerate come scale ordinali, in cui punteggi superiori indicano la maggiore presenza e la maggiore rilevanza, rispettivamente, delle caratteristiche. Per agevolare l’interpretazione dei punteggi di presenza e di rilevanza delle caratteristiche del rischio di violenza e favorire dunque il decision making professionale, tali punteggi sono stati trasformati in punti T.
Il campione di validazione italiano dell’HCR-20V3 è composto da 236 soggetti, di cui 190 di sesso maschile (80.5%) e 46 di sesso femminile (19.5%); l’età dei soggetti al momento dell’intervista era compresa tra 20 e 81 anni (M = 44.18; DS = 12.47). Tali soggetti sono stati contattati in 181 casi (76.7%) all’interno di strutture carcerarie e in 55 casi (23.3%) all’interno di REMS.
Hanno realizzato il progetto di adattamento italiano:
- Vincenzo Caretti, professore ordinario di Psicologia dinamica presso la LUMSA di Roma
- Franco Scarpa, Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Salute in Carcere” USL Toscana Centro
- Silvio Ciappi, docente di Criminologia cognitiva presso l’Università degli Studi di Messina
- Luca Castelletti, Dirigente Medico Psichiatra dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere di Mantova
- Roberto Catanesi, professore ordinario di Psicopatologia forense presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università "Aldo Moro" di Bari
- Felice Francesco Carabellese, professore associato di Psichiatria forense presso l’Università "Aldo Moro" di Bari
- Stefano Ferracuti, professore associato di Psicologia clinica UOC di Psichiatria presso la Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma
- Felice Alfonso Nava, Direttore U.O. Sanità Penitenziaria presso Azienda ULSS 6 Euganea
- Giuseppe Niccolò, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 5, nonché dello SPDC Colleferro
- Rolando Paterniti, docente al Master di II livello in Psichiatria, psicopatologia forense e criminologia dell’Università degli Studi di Firenze
- Gianfranco Rivellini, Dirigente Medico presso l’ASST Mantova
- Adriano Schimmenti, professore associato di Psicologia dinamica presso l’Università “Kore” di Enna