Applicazioni
I risultati del CTONI-2, di per sé, possono contribuire alla pianificazione di programmi, segnalando per esempio al personale scolastico che lo studente non ha un ritardo mentale, magari diagnosticato con tradizionali test (per es., le scale Wechsler). I risultati diventano particolarmente utili quando sono combinati con quelli emersi da altri test ed osservazioni, per dar vita a una valutazione più approfondita ed esauriente. Una simile valutazione può portare a decidere un collocamento speciale e una programmazione didattica alternativa o ad effettuare un invio a professionisti specializzati in problemi visivi o uditivi.
Quando si utilizza il CTONI-2, un altro obiettivo della diagnosi dovrebbe essere quello di capire perché una persona ha ottenuto eventuali punteggi bassi. Generalmente, questi possono derivare da fattori quali: disinteresse nell’effettuare il test, mancanza di collaborazione; disturbi della vista (ad es., strabismo, anomalie del campo visivo, ridotta acuità visiva); disattenzione visiva (deficit della memoria a breve termine); agnosia visiva (cecità funzionale); autismo, sindrome di Asperger o altro disturbo pervasivo dello sviluppo; ritardo mentale o sviluppo cognitivo ritardato. La diagnosi, quindi, dovrebbe essere rivolta a chiarire quale condizione possa essere la causa probabile dei bassi punteggi al CTONI-2.