Il tema dello stress lavoro correlato si sta finalmente definendo: le aziende hanno compreso l’importanza del tema, in un’ottica, anche, di crescita, e gli psicologi quale deve essere il focus: non tanto relativamente al documento di valutazione dei rischi, quanto alla presa in carico della “parte soggettiva”, ovvero quella rivolta a verificare le fonti di stress e a proporre interventi in ottica preventiva. In quest’ottica, proponiamo uno strumento che vuole posizionarsi all’interno di un piccolo vuoto di offerta: tra lo strumento per la valutazione dello stress lavoro correlato e lo strumento di diagnosi organizzativa ad ampio spettro. Partendo, infatti, dai parametri della valutazione oggettiva (e dunque legando la valutazione a quanto menzionato del DVR), il test permette di approfondire la percezione dello stress a livello individuale e a livello aggregato. L’innovazione sta nell’andare a scardinare uno dei più ovvi e non risolti problemi della valutazione dello stress, ovvero la dicotomia che a buon senso ci si può aspettare tra capo e collaboratori, in modo da evidenziare eventuali scostamenti che di già per sé sono fonte di stress, offrendo la possibilità di una valutazione a 180° (stress percepito dal capo e stress percepito dai collaboratori).